Investire, identificare e definire il proprio profilo di rischio
Mi è capitato molto spesso di parlare con persone che si dichiaravano molto prudenti con le scelte d’investimento, sia con quelle già compiute che con quelle che avrebbero potuto effettuare in futuro. Le stesse persone che magari si presentavano con solo dei titoli azionari nel loro portafoglio (quindi con un’alta volatilità e generalmente adatti per un profilo di rischio elevato). Ciò significa inequivocabilmente che molte persone non hanno realmente capito come identificare e definire il proprio profilo di rischio.
Da ciò deriva un lavoro di cui mi occupo sempre più frequentemente, ovvero mettere i dati in evidenza e incrociare i vari fattori quali tempo d’investimento, peso patrimoniale, età, ecc. per poter definire insieme quello che può essere il reale profilo di rischio da assumere per i diversi obiettivi che si vogliono perseguire.
Per fare un semplice esempio è lampante che un ragazzo giovane che decide di risparmiare qualche centinaio di euro al mese dal proprio reddito, anche per una ventina di anni, non potrà fare a meno che assumere un atteggiamento volto ad oscillazioni importanti, che con i diversi anni che avrà davanti per costruire il suo capitale da questo risparmio non faranno altro che dargli grandi possibilità di ottenere rendimenti elevati.
Per semplificare: il profilo di rischio di ognuno va comunque modellato in base alle situazioni personali e ciò non preclude affatto che per determinati obiettivi chiunque possa assumere un rischio basso ed un atteggiamento conservativo, quindi volto alle basse oscillazioni, come, al contrario, un rischio alto che potrà propiziare una crescita del capitale, sfruttando le ampie oscillazioni dei mercati.
Non è sicuramente da tutti fare un ragionamento del genere, ma con un po’ di aiuto sarà possibile mettere questi punti fermi per le scelte d’investimento anche nero su bianco.
FOTO COPERTINA: di Steve Buissinne da Pixabay